mercoledì 30 settembre 2015

La Quiche Lorraine di casa mia. E il mio arrivederci.


 
Con la ricetta di oggi,
 Miel&Mandorle si congeda da voi per qualche mese.
 
In primis, sto attraversando un periodo lavorativo e di studio davvero molto intenso,
che non mi sta permettendo di dedicare al blog ed alla cucina il tempo che vorrei.
 
Di questo ci sono sicuramente i pro,
come l'aver potuto partecipare, la settimana scorsa,
ad una conferenza nazionale dell'avvocatura, a Rimini, 
che mi ha permesso di pormi in una posizione privilegiata,
di conoscere personaggi illustri
 e di allacciare rapporti che, si spera, a loro tempo si riveleranno fruttuosi.
 
Sono, però, anche in una fase di stanchezza:
chiudere col passato e smettere di sognare quel che non accadrà mai
mi ha lasciato delusa, amareggiata e stanca, emotivamente stanca.
 
Ora, mi brucia ammetterlo,
cucinare, fotografare e buttare giù qualche riga interessante
mi sembra estremamente difficile.
Per questo preferisco prendermi un periodo di pausa.
Due o tre mesi mi sono necessari,
per ritrovare quella leggerezza che mi ha accompagnato sin dall'apertura del blog,
ormai due anni fa.
 
Ho deciso, però, di dirvi "arrivederci" donandovi una ricetta a me molto cara,
che appartiene al mio "archivio di famiglia".
 
E' finalmente arrivato il momento di presentarvi LEI,
la regina delle torte salate,
 uno dei simboli della gastronomia francese
e uno dei miei piatti preferiti in assoluto:
la quiche Lorraine.
 
Torta salata tipica, come dice il nome, della regione francese della Lorena,
quando penso alla quiche Lorraine non posso non associarla a mia madre e a miei nonni che,
come già qualche volta mi sarà capitato di dirvi,
hanno vissuto circa 25 anni a Parigi.
 
Questo ha comportato, per me e mia sorella,
 l'esser state cullate al canto di ninna-nanne francesi,
l'aver imparato prima la Marsigliese e poi l'inno di Mameli,
il chiedere a colazione al barista
- peraltro basito -
un "pain au chocolat" e non un fagottino al cioccolato,
 e la fortuna di esser state abituate a saltellare allegramente e con disinvoltura
da uno spaghetto al pomodoro a una blanquette de veau,
da una pizza margherita ad - appunto- una fetta di quiche lorraine.
 
INGREDIENTI:
 
- per la pâte a quiche
250 g. farina 00
125 g. burro
1 tuorlo
5 g. sale
50 ml. acqua fredda
 
- per il ripieno
200 g. pancetta affumicata a dadini
200 g. di prosciutto cotto
200 g. di gruyère
3 uova
250 ml. panna fresca
sale
pepe
noce moscata
20 g. di burro
 
PREPARAZIONE:
 
Per preparare la pasta, in una terrina capiente ponete la farina, il sale e il burro freddo di frigo.
 
Lavorate fino ad ottenere un composto quasi "bricioloso". Unite ora il tuorlo, l'uovo e continuate a lavorare fino a che l'impasto diventi liscio e omogeneo.
 
Dategli la forma di una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente
e lasciate in frigo almeno mezzora.
Questo passaggio è fondamentale perché permette al grasso, che con la lavorazione è stato portato a temperatura ambiente, di risolidificarsi. Saltando questa fase la quiche, dopo la cottura sarà estremamente friabile, quasi impossibile da tagliare.
 
Nel frattempo, dedicatevi al ripieno.
Scaldate in un pentolino dell'acqua e tuffatevi la pancetta.
In questo modo perderà parte del suo grasso.
Ora, fate fondere in una padella 20 g. di burro e rosolatevi la pancetta.
 
A parte, battete le uova con sale, pepe e noce moscata e riducete a dadini prosciutto e formaggio.
 
Riprendete la pasta dal frigo e stendetela ad uno spessore di massimo 5 mm.
 
Imburrate leggermente uno stampo da crostate, foderatelo con la pasta e riempitelo versandovi i dadini di pancetta, il formaggio, il prosciutto e il composto di panna e uova.
 
Cuocete in forno, modalità statica, a 180° per circa 30 minuti.
 

 
 
Enjoy it e... a presto!!
 
 
 
 


venerdì 25 settembre 2015

L'italianissima "Torta 7 vasetti" o la "Yoghurt pot cake" secondo Nigella...

 
E' proprio vero che la cucina italiana è apprezzata ed imitata in ogni luogo.
 
Anche la "torta 7 vasetti",
quella in cui l'unità di misura è data dal vasetto dello yogurt
 e che credo tutti/e abbiamo preparato più e più volte
- con variazioni infinite di gusti e sapori -
ci viene copiata all'estero.
 
Ebbene sì,
la "Torta 7 vasetti" ha rubato il cuore anche a Nigella Lawson
- che la chiama Yoghurt pot cake -
la quale le dedica
un post sul suo portale
e ne parla addirittura nel suo libro "Nigellissima".
 
Eccovi, quindi, la mia...Yoghurt pot cake ;)
 
INGREDIENTI:
 
3 uova
1 vasetto di yogurt al caffè
2 vasetti di zucchero semolato
3 vasetti di farina 00 (oppure due di farina e uno di fecola di patate)
1 vasetto scarso di olio di semi (io, olio evo bio)
un cucchiaino di estratto di vaniglia
1 bustina di lievito
 
cacao amaro q.b. per l'effetto marmorizzato
 
PREPARAZIONE:
 
Vuotate il vasetto dello yogurt in una ciotolina, sciacquatelo ed asciugatelo.
 
Preriscaldate il forno a 180°, modalità statica.
 
Imburrate ed infarinate lo stampo prescelto
(tondo, a ciambella, da plumcake...)
 
In una terrina battete le uova con i due vasetti di zucchero.
 
Sempre mescolando unite lo yogurt, la vaniglia, il vasetto d'olio e la vaniglia.
 
In ultimo unite la farina setacciata col lievito.
 
Prendete 1/3 dell'impasto ed unitevi del cacao amaro setacciato.
 
Ora versate i due composti nello stampo a cucchiaiate, alternandoli.
 
Cuocete per circa 30'.
 
Enjoy it.
 



lunedì 21 settembre 2015

Gratin di zucchine e mozzarella. Il tempo. Ed il coraggio.

 
Quando mi son trovata a caricare le foto di questo gratin di zucchine,
mi è saltato agli occhi l'orologio che fa bella mostra di sé
sulla tovaglietta immortalata in queste foto.
 
Il tempo.
Bella roba.
Non ci basta mai.
Eppure spesso ciò che in qualche modo temiamo di fare lo rimandiamo.
"Ci sarà tempo per farlo" ci diciamo.
Alle volte, però, può non esser così.
Più semplicemente, ci manca il coraggio...
che sia di iniziare una dieta, di sottoporsi ad un esame,
di cambiar città, di affrontare il capo
o di telefonare a quell'uomo, che vi ha fatto battere il cuore,
per confessargli finalmente che sì, voi l'avete amato .
 
Abbiate coraggio e fate vostro 
l'ammonimento che, alcuni secoli fa, ci ha lasciato Mark Twain.
 
"Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto.
Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele.
Esplorate. Sognate. Scoprite."
 
Fatelo. Io l'ho fatto.
 
Buona vita.

 
 
INGREDIENTI:

 2-3 zucchine
 una mozzarella (o scamorza)
pane grattugiato
parmigiano grattugiato
 olio evo
burro
 sale
 
 
PROCEDIMENTO:

 Lavate e spuntate le zucchine.
 Tagliatele a cubetti abbastanza piccoli.
Sgocciolate bene la mozzarella e tagliatela a cubetti più o meno della stessa dimensione delle zucchine.
Prendete una pirofila ed oliatela leggermente. 
Cospargete il fondo con il pangrattato
(servirà per assorbire l’acqua in eccesso della mozzarella e delle zucchine)
 e mettete le zucchine.
 
 Mettete sopra i cubetti di mozzarella, il formaggio grattugiato, sale e qualche fiocchetto di burro.
 
Infornate per 25-30 minuti a 160°,
poi accendete il grill e fate gratinare ancora per 5/10 minuti.
 
Se le zucchine stentassero a cuocere, irroratele con un po' d'acqua e continuate la cottura.

Ricetta vista qui.
  

giovedì 17 settembre 2015

Insalata con fesa di tacchino, noci e pane croccante

 
Un'insalatona, come piatto unico,
ha bisogno davvero di poche presentazioni.
 
Di solito è semplice, veloce, leggera e sbrigativa.
 
Questa, poi, ha anche il giusto livello di golosità
- prevedendo dei crostini di pane -
ma resta comunque sana e saziante.
 
L'ho "assemblata" un giorno, per caso,
con quel che avevo in cucina.
E' piaciuta a tutti e per questo
ve la giro con piacere.
 
 
INGREDIENTI:
 
un cespo di lattuga
100 g. almeno di fesa di tacchino arrosto in un'unica fetta
gherigli di noce q.b.
pane raffermo a piacere
olio evo
sale
aceto di vino
 
PREPARAZIONE:
 
Lavate la lattuga e tagliatela in pezzi.
 
Tagliate a dadini la fesa di tacchino.
 
Tagliate dal pane raffermo due o tre fette e ognuna di questa a cubetti.
Riscaldate un po' di olio evo in padella e fatevi dorare il pane, ottenendo dei crostini.
 
In un'insalatiera mettete la lattuga, il tacchino, i crostini
e qualche gheriglio di noce.
 
Salate e condite con olio e aceto.
 
Enjoy it.


domenica 13 settembre 2015

La panna cotta alla vaniglia di Christophe Felder con amarene sciroppate


 
Chi non conosce la panna cotta?
Credo nessuno.
Eppure mi capita spesso di parlare con persone che la amano,
al ristorante la ordinano con piacere eppure... non hanno idea di come si prepari.
 
La ricetta di oggi è proprio per loro,
per stupire coloro che immaginano chissà quali manovre estreme si celino
dietro  la preparazione di questo goloso dessert.
 
La ricetta è del maestro pasticciere
Christophe Felder, dunque una vera garanzia.
 
 
Pannacotta à la vanille
(ricetta tratta da Pâtisserie! di Christophe Felder)
 
INGREDIENTI:
 
500 ml. panna fresca
5 g. di colla di pesce
un baccello di vaniglia (per me un cucchiaino di estratto)
75 g. zucchero semolato
 
-per decorare:
amarene sciroppate q.b.
 
PREPARAZIONE:
 
Ammorbidite i fogli di gelatina in una ciotolina contenente acqua fredda per almeno 10 minuti.
 
Dividete in due il baccello di vaniglia e con la punta di un coltello estraetene i semi.
 
In una casseruola ponete la panna e riscaldate a fuoco medio aggiungendo,
mescolando con la frusta, lo zucchero e i semi di vaniglia.
 
Una volta sfiorato il bollore, togliete dal fuoco e unitevi la gelatina strizzata.
 
Date una mescolata veloce per sciogliere la gelatina
e versate il composto nei bicchieri o negli stampi prescelti
facendolo passare attraverso un colino a maglie fini.
 
Tenete in frigo per almeno 4 ore perché si rapprenda per bene
dopodiché decorate con le amarene sciroppate e un po' del loro "sughino".
 
Enjoy it.



 
 
 
Con questa ricetta partecipo al contest "Di cucina in cucina - I dolci al cucchiaio"
di "Poesie di zucchero e farina"
 
 
 

mercoledì 9 settembre 2015

Peperoni ripieni al forno

 
I peperoni ripieni rappresentano per me uno di quei piatti per cui
"non è estate senza".
Mia nonna infatti li prepara spessissimo essendo, da sempre,
la coltivazione di peperoni
una delle più riuscite di mio nonno nell'orticello dietro casa.
 
Alle nonne, però, non piace lesinare sulle calorie e così...via di frittura.
A casa mia, invece, li prepariamo al forno
coniugando una cottura sana (e senza odori in casa!)
al gusto che, rispetto a quelli fritti, non ne risente affatto.
 
Le dosi non sono indicate in quanto
tutto varia in base alla quantità di peperoni che avete a disposizione.
 
INGREDIENTI:
 
peperoni
mollica di pane raffermo
pomodori
olive nere di Gaeta
olio evo
sale
prezzemolo
capperi sotto sale
alici sott'olio
aglio
 
PREPARAZIONE:
 
In una terrina "grattugiate" con le mani la mollica del pane raffermo
(perfetto è il pane campano, anche detto cafone)
ed unitevi l'aglio tritato finemente
le alici a pezzetti
i capperi sciacquati dal sale
le olive
il prezzemolo
e qualche pezzetto di pomodoro.
Salate ed oliate.
 
Prendete i peperoni, lavateli, tagliate la calotta a cui è attaccato il picciolo,
asportate la parte centrale con i semi e tutte le nervature bianche.
 
Farcite ogni peperone con il composto preparato
e chiudete con un quadratino di crosta di pane.
 
Ungete leggermente una teglia, disponetevi i peperoni
e cuocete in forno
a 170° per una ventina di minuti.
 
Consumateli tiepidi o freddi.
Si conservano in frigo anche 2-3 giorni.
 
Enjoy them.
 


 
Con questa ricetta partecipo al
 
 

sabato 5 settembre 2015

Gelato cremoso alla banana, vegano e senza gelatiera


Ci sono ricette, idee, "genialate" che circolano sul web da anni e tu,
quando realizzi che non ne avevi mai sentito parlare,
ti senti un'emerita imbecille.

E' esattamente così che mi sono sentita quando qui
ho letto di questa furbata pazzesca
scoprendo, tra l'altro, che era un'idea pure vecchiotta.

E vabbé, l'importante è rimediare.
E io ho rimediato ;)

INGREDIENTI PER 4:

- 3 banane molto mature

PREPARAZIONE:

Sbucciate le banane, tagliatele a rondelle e congelatele in un contenitore ermetico.



Per preparare il gelato, tirate le banane fuori dal freezer e ponetele in un mixer.

Azionate le lame e frullate fino ad ottenere una crema vellutata.



Servite in coppette.

Nella foto lo vedete "nature", ma provate ad arricchirlo con
noci o mandorle spezzettate.

Fantastico.

Enjoy it.



Clicca qui per la versione al cacao.

martedì 1 settembre 2015

Rigatoni alle melanzane con dadolata di pesce spada...e benritrovati!

 
Con la ricetta di oggi torno a farvi compagnia, dopo un mese di pausa.
 
E' stato un periodo di stop necessario in cui ho potuto fare rigeneranti passeggiate,
sane dormite, divertenti uscite con gli amici e in cui ho potuto organizzare il lavoro e lo studio intenso che mi attendono nei prossimi mesi.
 
Ho anche potuto sperimentare qualche nuovo piatto
e questo che vi presento oggi ne è un delizioso esempio.
 
Ricetta leggermente modificata
tratta da qui.
 
INGREDIENTI:
 
2-3 melanzane
un trancio di pesce spada
300 g. circa di pomodorini
400 g. di rigatoni
prezzemolo
sale
pepe
olio evo
aglio
1/2 bicchiere di vino bianco secco
 
PREPARAZIONE:
 
Lavate il trancio di pesce spada, eliminate la pelle,
tamponatelo con carta da cucina e tagliatelo in cubetti.
 
Lavate e spuntate le melanzane.
Riducetele anch'esse a cubetti e fatele friggere in abbondante olio evo fino a doratura.
Salate e tenete da parte.
 
A parte fate scaldare altro olio e rosolatevi uno spicchio d'aglio.
Unite lo spada, fate prendere colore dopodiché unite il vino e lasciate sfumare.
Salate e pepate.
 
Unite ora i pomodorini e proseguite la cottura almeno 7-8 minuti.
 
Intanto portate a cottura la pasta.
 
Al sugo di pesce e pomodorini unite ora le melanzane, il prezzemolo e saltatevi la pasta.
 
Servite decorando con altro prezzemolo.
 
Enjoy it.