mercoledì 19 novembre 2014

Hachis Parmentier...ossia il pasticcio di carne e patate secondo i francesi.

 
Finalmente, quest'oggi, vi propongo un piatto francese.
 
Dico "finalmente" perché, nonostante la cucina francese sia piuttosto presente sulla mia tavola, avendo mia madre vissuto per oltre vent'anni a Parigi, fino ad oggi non vi avevo ancora proposto...rien de français.
 
Inizio quindi con un piatto relativamente sconosciuto ai più: l'Hachis Parmentier.
 
Si tratta di una sorta di pasticcio di carne e patate,
molto simile all'anglosassone Shepherd's pie,
che prende il nome da Antoine Augustin Parmentier, agronomo, farmacista e nutrizionista francese, vissuto nel Diciottesimo secolo, a cui si deve la diffusione della patata.
 
Fu lui, infatti, dapprima a cibarsene per necessità - durante la guerra dei Sette Anni,
fatto prigioniero dai Prussiani, fu costretto a mangiarne per non morire di fame - e poi a studiarne le proprietà e, convinto anche Luigi XVI della bontà della sua idea,
la patata smise finalmente di esser bistrattata (e considerata addirittura "prodotto del diavolo")
 ed ebbe inizio la sua larga fortuna, che continua tuttora.
 
Per ottenere l'appoggio del sovrano, Parmentier, durante un ballo di corte il 25 agosto 1785,
si presentò con un fiore di patata all'occhiello
e fece servire agli ospiti delle patate lesse condite con degli spaghetti
(roba da far rabbrividire noi italiani...questa storia della pasta come contorno non la capirò mai
ma tant'è...).
 
Fu un grande successo e questa data si può considerare come il "trionfo delle pommes de terre", divenuto, in questo modo, un cibo da bocche nobili.
 
Per favorirne poi la diffusione ad ogni strato sociale, Parmentier, in complicità col re,
ideò uno stratagemma: seminò patate in un grande appezzamento di terra, nella regione delle Tulieries, che fece sorvegliare da gendarmi armati che avevano, però, l'ordine di lasciarlo incustodito durante la notte.
Il tubero, ormai considerato un boccone da re, in mancanza di sorveglianza durante la notte, veniva così rubato dalla gente del posto (info tratte da qui).
 
Per quanto riguarda il nome del piatto, "hachis" sta a sottolineare una preparazione in cui gli ingredienti sono tritati o sminuzzati;
la radice, infatti, è la stessa del termine inglese "hatchet", accetta.
 
Ora, però, vi lascio la ricetta.
 
E' l'hachis di casa mia, quella che da nonna è arrivata a mia madre e da lei a me.
 

 
INGREDIENTI:
 
1 kg. di patate
500 g. di carne di manzo macinata
1 cipolla
1 grosso spicchio d'aglio
prezzemolo a piacere
1 uovo
circa 100 g. di burro
300 ml. di latte
noce moscata
sale
pepe
pangrattato a piacere
 
PREPARAZIONE:
 
Sbucciate le patate, tagliatele in grossi pezzi e ponete in una casseruola con acqua fredda.
Cuocetele, salando a metà cottura, per trenta minuti dall'ebollizione.
 
In una padella fate rosolare la carne macinata con una noce di burro e fate raffreddare.
 
In un'altra padella fate trasudare la cipolla, affettata sottilmente, con del burro.
Mescolate spesso e, una volta traslucida, togliete dal fuoco.
 
In una terrina riunite la carne ben fredda, il prezzemolo sminuzzato, le cipolle e l'uovo intero.
Aggiustate di sale e pepe e amalgamate bene.
 
Una volta cotte, prendete le patate e passatele con lo schiaccia patate.
 
In un pentolino fate scaldare, a fuoco dolce, il latte.
Al purè di patate aggiungete una grossa noce di burro e, infine, il latte caldo.
Mescolate fino ad ottenere un composto cremoso e fluido.
Aggiustate di sale, pepe e noce moscata.
 
Imburrate una pirofila (o dei ramequins, come ho fatto io, per delle mono porzioni) e ricoprite con metà del purè.
 
Aggiungetevi la carne e completate con l'altra metà del purè.

Spolverate con del pangrattato.
 
Infornate, in forno già caldo, a 200° sino ad ottenere un bel colore dorato.
 
A cottura ultimata, servite immediatamente.
 

 

 
Con questa ricetta partecipo al Settimo Contest di Agriturismo Ca' Versa
 
 

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